Sabbiatura, Verniciatura, Lucidatura con microsfere di vetro

SABBIATURA

I processi vengono monitorati da ispettori di verniciatura interni qualificati da AMPP (NACE coating inspector).

Trater è in grado di offrire alla sua pregiata Clientela anche questo servizio operando in impianti chiusi, automatici o manuali, con il riciclo dell’abrasivo e l’eliminazione completa delle polveri. Oltre alla classica granigliatura con l’utilizzo di abrasivi metallici, può eseguire, in specifiche cabine, i processi di corindonatura e lucidatura dei pezzi con microsfere di vetro. Se richiesta, dopo il trattamento di pulizia superficiale, è eseguita la verniciatura dei manufatti secondo i cicli più idonei, in relazione alle condizioni di esercizio dei manufatti.

IMPIANTI DI SABBIATURA

Come accennato, l’azione abrasiva di granuli accelerati ad altissima velocità per mezzo di aria compressa, attraverso un ugello o turbine negli impianti automatici, determina la pulizia superficiale dei pezzi. Il recupero dell’abrasivo, il suo vaglio per l’eliminazione delle particelle che si sono frantumate e ridotte di dimensione, nonché l’abbattimento delle polveri generate dall’abrasivo e dal materiale che si stacca dalla superficie dei manufatti, avvengono automaticamente mediante apposite apparecchiature installate negli impianti garantendo il necessario grado di pulizia, uniformità della rugosità della superficie e condizioni ottimali, sotto l’aspetto igienico sanitario, per gli operatori oltre a non determinare inquinamento ambientale.

GRADO DI SABBIATURA

Nel processo, il “grado di sabbiatura” si riferisce alla percentuale di scaglie di laminazione, ruggine, vecchi pitture, ecc. rimasta sulla superficie al termine dell’operazione. Secondo la classificazione data dalla normativa svedese SIS055900-1967 (ancora frequentemente in uso) e ripersa dalla più attuale ISO8501-1, i vari gradi di sabbiatura vengono definiti con le seguenti sigle:

sabbiatura a metallo bianco: Sa3

sabbiatura al metallo quasi bianco: Sa2 1/2 o Sa2,5

sabbiatura commerciale: Sa2

La sabbiatura a metallo bianco, al grado Sa3 consiste nella completa asportazione di tutti i prodotti della corrosione, di tutte le scaglie di laminazione, di tutte le tracce di vecchie pitture e in generale di tutte le impurità della superficie metallica. Dal processo si ottiene una superficie di color grigio bianco metallico di aspetto uniforme, dotata di una ruvidità tale da consentire un perfetto ancoraggio degli strati di pittura protettiva che verranno successivamente applicati.

La sabbiatura al metallo quasi bianco, al grado di pulizia sa2,5 consiste nella quasi totale asportazione di tutte le impurità della superficie metallica (calamina, ruggine, sporcizia, vecchia pittura, ecc.) ad esclusione di leggerissime ombreggiature, venature molto leggere oppure scoloramenti leggeri causati da macchie di ruggine, ossidi di calamina oppure leggeri residui aderenti di pitture o rivestimenti protettivi.

La sabbiatura commerciale, al grado di pulizia Sa2, si riferisce ad una sabbiatura buona ma non perfetta e, di solito, impone praticamente l'asportazione di tutta la ruggine, della calamina e delle altre materie estranee sulla superficie del metallo. La superficie che si ottiene non deve essere necessariamente uniforme sia per quanto concerne il grado di pulizia sia per quanto riguarda l'aspetto e questo perché eventuali differenze nelle condizioni iniziali della superficie influiscono sul risultato finale. Le superfici, comunque, dovranno presentare una ruvidità molto adatta a conferire una salda adesione degli strati di pittura che verranno successivamente applicati. L’aspetto finale del metallo è grigiastro.

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Profilo di sabbiatura

Il profilo di sabbiatura indica la rugosità superficiale che si ottiene indipendentemente dal grado si sabbiatura prescelto ed è funzione principalmente della granulometria e della qualità dell'abrasivo e delle condizioni iniziali della superficie metallica da sabbiare.

Prezzo della lavorazione

Per garantire alla nostra pregiata clientela un criterio valido e coerente con l’effettiva lavorazione eseguita, le lavorazioni vengono consuntivate al metro quadrato misurato. Sabbiare e verniciare un metro quadrato di lamiera con spessore 50mm comporta lo stesso impegno richiesto per sabbiare la stessa superficie, con spessore 10mm. Una consuntivazione “al chilogrammo” comporterebbe al cliente una spesa 5 volte superiore al reale valore della lavorazione.

Parametri di rugosità

I più utilizzati parametri per controllare la rugosità di una superficie sabbiata (espressi in micron) sono (secondo le DIN 4768):

Ra: rugosità media – media aritmetica dei valori assoluti di tutte le creste e le valli misurate lungo il tratto campione

Rmax o Rt: rugosità massima o totale – distanza tra la cresta più alta e la valle più profonda misurate lungo il tratto campione;

Rz: rugosità media – media aritmetica tra le 5 creste maggiori e le 5 valli più profonde misurate lungo il tratto campione

Sabbiatura automatica

La sabbiatura automatica è effettuata in impianti chiusi, dotati di turbine per la proiezione dell’abrasivo, con recupero, vaglio ed eliminazione delle polveri. L’effetto di distacco degli ossidi e dei contaminanti dalla superficie è ottenuto mediante l’impatto di grandi quantità di abrasivo accelerato a media velocità dalle turbine. I tempi di consegna per questo processo sono rapidi e si presta, particolarmente, per pezzi di carpenteria ossidati dall’acqua o dai trattamenti termici. Non è idonea, invece, per manufatti che presentano camere chiuse o difficilmente accessibili e particolari di basso spessore, facilmente deformabili, che dovranno essere trattati con la tecnica manuale. Questo metodo di sabbiatura non può essere adottato, inoltre, come processo di preparazione della superficie per l’applicazione di cicli di verniciatura che prevedono l’utilizzo di zincanti inorganici o prodotti ad alto spessore (applicati in singola mano o in più starti) per la scarsa aderenza offerta dal profilo della superficie che, pur con una elevata rugosità, ottenibile utilizzando abrasivo sferico con l’aggiunta di cilindretti, risulta costituito da impronte sferiche non idonee a determinare un valido ancoraggio meccanico della vernice sulla superficie. Il grado di pulizia ottenibile è correlazionato al tempo di esposizione al getto abrasivo delle turbine e alla geometria del manufatto e varia dal grado Sa2 al grado Sa3.

In Trater, questo processo è effettuato in cabine chiuse, con il ricircolo, recupero e il vaglio dell’abrasivo ed eliminazione delle polveri. Come detto in precedenza, in molti casi è indispensabile che la sabbiatura sia eseguita manualmente perché:

  • il manufatto presenta camere nascoste o spazi confinati che solo l’intervento di un operatore può raggiungere;
  • il manufatto ha dimensioni e pesi tali da non poter essere gestito da un impianto automatico;
  • è necessario sabbiare solo determinate superfici ed evitare il danneggiamento di parti già lavorate o, comunque da non trattare;
  • è indispensabile ridurre al minimo l’effetto meccanico determinato dall’impatto dell’abrasivo sulla superficie dei pezzi per evitare le deformazioni in pezzi con bassi spessori;
  • è richiesto un profilo frastagliato o una specifica rugosità della superficie ottenibile solo con abrasivi angolosi, che non possono essere utilizzati nei tunnel automatici.

Come per la sabbiatura automatica, il grado di pulizia ottenibile varia dal metallo bianco (Sa3), al metallo quasi bianco (Sa2 1/2), alla pulizia commerciale (Sa2).

La corindonatura è un processo di sabbiatura manuale eseguito con un abrasivo inerte (ossido di alluminio o granati) utilizzato principalmente sui materiali che non devono essere inquinati dal ferro, come ad esempio l’acciaio inox, le leghe di nichel, l’alluminio, il rame ecc… Il metodo è particolarmente controllabile e produce un grado di pulizia conforme alle norme indicate e a tutte le esigenze tecniche connesse con i successivi rivestimenti. Sono utilizzati abrasivi di tutte le granulometrie: dalle più grosse, per produrre un marcato profilo, ideale per l’aggrappaggio delle vernici, alle più fini per la sabbiatura delle superfici delicate o leggere, che se lavorate diversamente si deformerebbero. Il corindone ha forma tagliente e produce sempre una superficie estremamente frastagliata, idonea all’applicazione di qualsiasi tipo di rivestimento.
Trater dispone di cabine di sabbiatura manuale e corindonatura di grandi dimensioni per sabbiare manufatti con larghezza e altezza fino a 7.500 mm e lunghezza fino a 60 metri. Nel suo insediamento di Nova Milanese opera, inoltre, con due impianti automatici in grado di sabbiare pezzi con dimensioni notevoli.
L’organico Trater conta oltre 45 dipendenti, 9 dei quali impegnati nei settori di sabbiatura, verniciatura, metallizzazione e teflonatura. Il cuore dell’azienda è l’ufficio tecnico con 12 persone tra specialisti, ingegneri e addetti alla qualità, specificatamente formati per il settore della protezione alla corrosione e gestione delle commesse.
E’ importante che i nostri clienti possano contare su un fornitore strutturato e affidabile come Trater, che ha a disposizione personale e mezzi per eseguire al meglio ogni lavoro. Per il settore sabbiatura, i reparti operativi dispongono delle più avanzate attrezzature per eseguire i lavori affidatici dalla nostra clientela e gli addetti al controllo qualità hanno la possibilità di eseguire i più sofisticati esami oggi richiesti in conformità alle normative applicabili per il settore mediante apparecchiature affidabili e periodicamente soggette a taratura periodica presso laboratori esterni, accreditati.
Trater si raccomanda di chiedere sempre ai corrieri il trasporto coperto per i pezzi solo sabbiati perché diversamente, in caso di pioggia, la superficie arrugginirebbe immediatamente.

VERNICIATURA CARPENTERIA

Il mercato offre diverse soluzioni per specifiche esigenze di resistenza alla corrosione. Per il mercato industriale il primer deve essere necessariamente un prodotto a solvente. Trater ha tutte le autorizzazioni ambientali per poter applicare prodotti a solvente. Un primer a solvente è più tollerante sui prodotti di carpenteria rispetto ai prodotti all'acqua, che sono formulati invece per "superfici ideali", con saldature perfettamente rasate, spigoli perfettamente arrotondati, totale assenza di spatter. Primer all'acqua su prodotti di carpenteria soffrono tipicamente di "rust blistering". Una volta applicato il primer, è possibile proseguire coi cicli di verniciatura all'acqua, anche presso le officine dei nostri clienti per ritocchi o finiture. A seconda delle esigenze dei clienti Trater offre i seguenti cicli di coating:

Per ambienti poco corrosivi, senza esposizione al sole, mano unica:

smalto epossidico pigmentato del colore richiesto

Per ambienti poco corrosivi, finitura ad opera del cliente autorizzato ad usare solventi:

fondo epossidico non pigmentato

Per ambienti poco corrosivi, finitura ad opera del cliente con prodotti all'acqua (tipicamente acrilici):

fondo epossipoliammidico

Per ambienti blandamente corrosivi, finitura ad opera del cliente con prodotti all'acqua (tipicamente acrilici):

fondo epossipoliammidico rinforzato ai fosfati di zinco

Per ambienti blandamente corrosivi, finitura ad opera del cliente autorizzato ad usare prodotti a solvente:

zincante epossidico

Per ambiente fortemente esposto a sole, agenti atmosferici, corrosione:

zincante epossidico, intermedio epossidico, finitura poliuretanica pigmentata col colore richiesto.

Per lavoro in temperatura (150-530°C):

zincante inorganico

Primer epossipoliammidico:
Primer appositamente formulato per essere coperto con vernici all’acqua. Disponibile anche nella versione ai fosfati di zinco per una maggiore resistenza agli agenti atmosferici e alla corrosione.

Zincante inorganico:
Questo primer conferisce protezione galvanica, sacrificandosi nei confronti dell’acciaio. E’ adatto, quindi, come vernice applicata a diretto contatto della superficie di manufatti in cui possano verificarsi, durante il montaggio o l’esercizio, dei danneggiamenti degli strati di ricopertura in seguito a graffi o urti, con esposizione diretta del metallo. L’effetto sacrificale della vernice si viene a determinare per la rapida formazione di ossidi di zinco, anziché ossidi di Fe, sufficientemente aderenti e stabili da proteggere il substrato dell’acciaio.

E’ uno dei pochi rivestimenti applicabili con relativa semplicità adatto per i componenti che operano a caldo (fino a 649°C, 538°C in modo continuo). Per non incorrere in distacchi del prodotto, dopo brevi periodi di esercizio, è indispensabile eseguire una sabbiatura a metallo quasi bianco (Sa2,5) o bianco (Sa3, soprattutto per esercizio a caldo dei manufatti) ed è richiesta un’alta rugosità, con profilo frastagliato, ottenibile solo mediante sabbiatura manuale, con abrasivo angoloso, ad alta pressione, che Trater può eseguire nei propri impianti a ciclo chiuso. E’ da evitarsi, quindi, la sabbiatura dei manufatti in impianti automatici in cui è utilizzato abrasivo di forma cilindrica/sferica.

Resiste meglio all’esposizione solare rispetto ad un primer epossidico non protetto da una finitura poliuretanica.

E’ consigliabile, dopo l’applicazione e il completamento dei fenomeni di polimerizzazione, ricoprire la superficie con vernici poliuretaniche (serve un intermedio epossidico), acriliche o siliconiche per alta temperatura, per preservare lo spessore dello strato di prodotto applicato.

Zincante epossidico:
crea un film protettivo (barriera) sulla superficie, che separa gli ambienti umidi dal metallo ossidabile, conferendo allo stesso tempo una sufficiente protezione galvanica (le particelle di zinco presenti nella resina epossidica si sacrificano al posto del metallo in caso di danneggiamento del film). Aderisce bene anche su superfici complicate quali spigoli, saldature, ecc… E’ un ottimo prodotto quando non sono previste alte temperature di esercizio.

Primer epossidico arricchito ai fosfati di zinco:
crea un film protettivo sulla superficie, arricchito dai fosfati di zinco che sono pigmenti inibitori della corrosione. Aderisce bene su superfici complicate quali spigoli, saldature, ecc… . I nostri Clienti possono sovraverniciarlo dopo lavorazione meccanica e assemblaggio dei componenti, anche con prodotti all’acqua.

Fondo epossidico:
crea un film protettivo sulla superficie, che separa gli ambienti umidi dal metallo ossidabile. Aderisce bene su superfici critiche quali spigoli, saldature, ecc… . I nostri Clienti possono sovraverniciarlo dopo lavorazione meccanica e assemblaggio dei componenti, anche con prodotti all’acqua quando non ci sono le autorizzazioni per lavorare coi prodotti a solvente.

Antiruggine-Antiolio:
queste vernici creano un film protettivo sulla superficie particolarmente adatto a resistere all’azione anche corrosiva degli oli. E’ un processo particolarmente applicato sulle superfici interne di casse di riduttori a ingranaggi, previa accurata sabbiatura.

Mastici epossidici:
sono la miglior soluzione quando non è possibile preparare adeguatamente le superfici mediante sabbiatura. Sono particolarmente aggrappanti e hanno una discreta capacità di legare gli ossidi se presenti sulle superfici (sono vernici dette “surface tolerant”). Sono sovraverniciabili direttamente con prodotti per la finitura.

Vernici sintetiche:
vengono utilizzate solo su richiesta. Non sono particolarmente prestazionali e hanno tempi di asciugatura estremamente lunghi; sono usate prevalentemente per impieghi civili (ad esempio: verniciatura in opera a pennello di cancellate, parapetti, ecc…).

Intermedio epossidico:
crea un film sulla superficie per proteggere e coprire i primer zincanti, su cui di solito non aderiscono direttamente le finiture. I nostri Clienti possono sovraverniciarlo dopo lavorazione meccanica e assemblaggio dei componenti, anche con prodotti all’acqua quando non ci sono le autorizzazioni per lavorare coi prodotti a solvente.

Epossi poliamminico micaceo:
l’intermedio epossidico è disponibile anche con l’aggiunta di ossidi micacei, ulteriori inibitori della corrosione e che aumentano la resistenza meccanica del film protettivo.

Poliuretani:
creano una superficie lucida, facilmente lavabile e con durezza elevata. I poliuretani hanno un’ottima resistenza ai raggi UV: non invecchiano al sole come succede per le vernici epossidiche. Esistono in un’ampia gamma di colori standardizzati (RAL, MUNSELL, ecc…).

Smalto epossidico:
può essere applicato direttamente sulla superficie sabbiata evitando primer e intermedio; crea un film protettivo lucido che può essere considerato già una finitura. Non ha però la resistenza meccanica di un poliuretano e invecchia se esposto ai raggi solari. Non conferisce nemmeno la protezione galvanica; è un ciclo di verniciatura economico e rapido in quanto prevede una sola mano di vernice. E’ pensato per gli ambienti non particolarmente umidi e aggressivi (macchine utensili, attrezzature di officina, ecc…).

Vernici siliconiche:
sono le migliori vernici disponibili studiate per lavorare a caldo (fino a 649°C). Sono però in generale delicate e facilmente danneggiabili. Il silicone è sovraverniciabile unicamente con altro silicone. Esistono in un’ampia gamma di colori.

Prezzo della lavorazione
Per garantire alla nostra pregiata clientela un criterio valido e coerente con l’effettiva lavorazione eseguita, le lavorazioni vengono consuntivate al metro quadrato misurato.

Sabbiare e verniciare un metro quadrato di lamiera con spessore 50mm comporta lo stesso impegno richiesto per sabbiare la stessa superficie, con spessore 10mm. Una consuntivazione “al chilogrammo” comporterebbe al cliente una spesa 5 volte superiore al reale valore della lavorazione.

LUCIDATURA CON MICROSFERE DI VETRO

Per pulire dall'acciaio inossidabile i segni dei processi di saldatura, soprattutto nei campi alimentare, chimico, architettonico , spesso è richiesta la lucidatura degli inox con microsfere di vetro. In Trater è disponibile uno specifico impianto di grandi dimensioni, per gestire componenti di qualsiasi genere.

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